Percorsi formativi sulla scuola per le competenze
M.R.Zanchin

Alla base dei diversi percorsi formativi possibili su questo tema vi è il principio consolidato che l’informazione, per quanto indispensabile, non è sufficiente.
Servono  altre azioni più incisive che, opportunamente combinate con un’informazione intenzionalmente “leggera”, pongano al centro il professionista nel suo processo di formazione e di ricorsiva combinazione degli stimoli esterni.

La dialettica tra apprendimenti formali, non formali e informali per l’adulto è tanto e forse ancor più necessaria che per il giovane in età evolutiva, in quanto il luogo stesso di lavoro è spazio di apprendimento di fondamentale importanza.
Del resto, sarebbe possibile “spiegare” l’approccio per competenze senza ricorrere a strategie analoghe a quelle che si propongono nella didattica rivolta agli studenti?

Le azioni possibili di una formazione coerente con i presupposti della scuola per le competenze sono illustrate qui di seguito, in una specie di “crescendo” ideale, che però non ha la linearità cui i vincoli della grafica ci costringono, ma è dinamico e si compone e ricompone ponendo in evidenza ora l’una ora l’altra delle esperienze, per evidenziare il valore di una modalità non trasmissiva.

Le due proposte che seguono rappresentano esempi possibili ispirati alle azioni formative appena illustrate. Hanno consistenze orarie diverse, corrispondenti a bisogni differenziati. Possono essere modificate in base alle esigenze.

Altre articolazioni possono essere pensate, anche di durata intermedia rispetto ai due esempi e nel caso si vogliano progettare percorsi più completi di ricerca-azione.

Il tema formulato mira prevalentemente alla progettazione dell’Unità di Apprendimento,  con attenzione alla meta della certificazione. Se si desidera focalizzare invece la valutazione, i termini chiave cambieranno ed emergeranno concetti come rubrica, evidenza, griglia, indicatore, prova ecc….