Sappiamo già dal testo approvato del Decreto La Buona Scuola che gli istituti scolastici  dovranno presentare dal prossimo anno scolastico un piano dell’offerta formativa triennale. Una ulteriore novità è rappresentata dalla standardizzazione dei modelli, in arrivo attraverso un’imminente circolare ministeriale.
Già alcune voci preoccupate segnalano il rischio di un’ulteriore spallata da parte dell’amministrazione ai poteri collegiali e paventano la fine del POF come manifestazione dell’autonomia delle scuole. Si ripropone anche in questo ambito la contrapposizione, a nostro avviso sterile, tra autonomia decisionale delle singole scuole e condivisione di parametri di base uguali per tutti, che un format comune garantirebbe. Se vogliamo che l’Istituzione Scolastica cresca davvero, occorre invece che i processi di autonomia decisionale si realizzino non nell’isolamento ma nella disponibilità continua al confronto con le altre istituzioni del territorio più vicino e lontano, disponibilità che un format comune serve solo a sostenere.
“Si tratta di un modello flessibile che – commenta la rivista ‘Orizzonte Scuola’ – potrà essere adattato alle esigenze delle singole scuole, ma che renderà standardizzate le sezioni in modo da facilitare la comparazione tra le istituzioni scolastiche. Addio, quindi, ai POF fai da te, che in questi anni hanno caratterizzato il panorama delle offerte formative delle scuole”.

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