Come ci ricorda  un articolo nel quotidiano La Stampa di oggi, si diffondono in Italia i corsi di economia per studenti di elementari e medie, anche grazie al progetto di educazione finanziaria cui il Ministro dell’istruzione Profumo sta pensando in collaborazione con la Banca d’Italia.
Esperienze interessanti vengono portate avanti dal Politecnico di Milano, dal consorzio Bancario Patti Chiari e dal Museo del Risparmio di Torino, che rendono disponibili agli istituti scolastici interventi di esperti finalizzati a fornire ai ragazzi informazioni di base di carattere economico, ma soprattutto a orientarli verso un rapporto costruttivo con il denaro, rivolto non solo e non tanto al consumo quanto all’investimento. Chi è più maturo tra noi ricorderà la celebrazione della giornata mondiale del risparmio e quelle cassettine metalliche a forma di libretto, dove venivano depositate le vecchie lire!…
Quelle appena citate sono iniziative davvero apprezzabili e necessarie in un momento storico che, a causa della crisi, vede i mass media imperversare con  informazioni di carattere economico e finanziario, creando ai cittadini non pochi dubbi e rendendo necessario il possesso di un lessico di base per una partecipazione consapevole alle problematiche socio-economiche.
Seguendo le indicazioni dell’OCSE, l’importante è evitare iniziative limitate ad interventi estemporanei e soltanto informativi.
La via più costruttiva è a nostro avviso quella di percorsi formativi, Unità di Apprendimento progettate dagli Istituti scolastici in collaborazione con esperti esterni della materia. In esse l’economia, affrontata in forma laboratoriale, attraverso esperienze e simulazioni di casi reali, rappresenta anche un nuovo modo per vivere la matematica “del cittadino”, ovvero una disciplina utile ad orientarsi nel mondo, per affrontarne i problemi (e ..qualche volta…risolverli!).
Interessante la proposta fatta dal Ministro in un’intervista la scorsa primavera: “Il miglior tutoring lo possono fare gli studenti più grandi, che comunicano con lo stesso linguaggio; per questo il collegamento liceo-università è un veicolo importantissimo.”

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